Trapianti: di organi, tessuti e cellule

ORGANI

Il trapianto di organi è un intervento molto delicato non solo per le tecniche chirurgiche, anche se ormai sono affinate al punto da renderlo un’operazione di routine, ma per la sfera etica e psicologica nella quale viene proiettato. La donazione di organi costituisce una scelta di per sé istintivamente difficile da accettare di primo impatto, questo perché scatena una serie di timori del tutto naturali. È proprio per questo motivo che è di estrema importanza chiarire punto per punto le procedure e le tappe di un trapianto, prestando particolare attenzione a chiarire alcuni punti cruciali quali la tutela del donatore e del ricevente. Solo quando si conoscono in profondità tutti gli aspetti più importanti del mondo dei trapianti si potrà compiere una scelta davvero consapevole e quindi in piena coscienza.

Il trapianto di organi è un intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di un organo malato e quindi npn più funzionante, con uno sano dello stesso tipo proveniente da un altro individuo che viene chiamato donatore. Per la maggior parte degli organi e per i trapianti multiorgano (due o più organi) il prelievo avviene da donatore non-vivente, nel caso invece di trapianto di un rene o parte del fegato il donatore può essere vivente ( si può infatti continuare a vivere con un rene solo e con un fegato non completo perché in grado di rigenerasi da solo). Nel caso in cui il donatore sia deceduto e abbia espresso in vita la volontà (per iscritto o ai familiari) di donare gli organi dopo la sua morte (o se non si è espresso ma i familiari non si oppongono) il prelievo degli organi sarà possibile solo dopo l’accertamento di morte in tempi brevi, in modo da assicurare la funzionalità degli organi da trapiantare. Spesso il trapianto risulta essere l’unica terapia in grado do consentire al malato di continuare a vivere.

Vengono normalmente trapiantati i reni, il cuore, il fegato, i polmoni, il pancreas e l’intestino. Di questi il trapianto di cuore, fegato e polmone costituiscono degli interventi salvavita, mentre il trapianto di rene rappresenta una valida alternativa terapeutica per malati che dovrebbero sottoporsi a dialisi, una cura efficace ma molto vincolante per la quale ogni paziente deve sottoporsi a diverse sedute settimanali di 3-4 ore ciascuna.

La legge 1 aprile 1999, n.91 “Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e tessuti” vieta il prelievo delle gonadi (ovaie e testicoli) a del cervello, e la manipolazione genetica degli embrioni anche ai fini del trapianto di organo.

Negli ultimi dieci anni si è registrato un numero sempre crescente di trapianti effettuati sul territorio nazionale, tuttavia i pazienti in lista d’attesa sono ancora molti e il tempo medio di attesa è alto.

TESSUTI

Solitamente quando si parla di trapianto si dà per scontato che siano di organi, eppure esiste anche la possibilità di trapiantare tessuti omologhi, ossia dello stesso tipo di quello da sostituire e proveniente da un’altra persona, quando non da una parte del corpo dello stesso paziente diversa da quella danneggiata. Il trapianto di organi e quello di tessuti si differenziano, oltre che ovviamente per la parte trapiantata, anche per il fattore “tempo” che è importantissimo per gli organi, mentre per i tessuti non si presenta la stessa emergenza.

Il trapianto di tessuti è un trapianto che viene detto “migliorativo”, in grado cioè di migliorare la qualità della vita dei pazienti, e preferibile a protesi biologiche o materiali artificiali. I tessuti vengono prelevati da donatori viventi o deceduti in base al tipo di tessuto, e possono provenire da elementi ossei (es. testa di femore) o muscolo-scheletrici (cartilagini,tendini), tessuti cardiovascolari(arterie, vasi, valvole cardiache) tessuto oculare (cornea), della cute e recentemente dalla membrana amniotica.

Nonostante i trapianti di tessuti abbiamo un impatto minore sulla media e sull’immaginario collettivo rispetto a quello di organi, costituiscono tuttavia un settore della medicina in rapida espansione e che offre notevoli possibilità terapeutiche. Per limitare al massimo i rischi di trasmissione di infezione durante il trapianto di tessuti e cellule occorre garantirne la qualità e la sicurezza. La direttiva 2004/23/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio definisce i parametri di qualità e di sicurezza per la donazione, approvvigionamento, l’analisi, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule d’origine umana. I tessuti vengono conservati nelle banche dei tessuti, strutture sanitarie pubbliche preposte alla conservazione e distribuzione dei tessuti stessi, che verranno in seguito trapiantati

CELLULE

Il trapianto di cellule è tra le materie di studio e sperimentazione più all’avanguardia e in rapida crescita nel mondo dei trapianti.

Le cellule che vengono trapiantate, tecnicamente si parla di infusione, sono le staminali, cellule presenti in ogni organismo con la funzione di rigenerare e produrre nuovi tessuti. Rispetto alle altre cellule presenti nel nostro corpo le staminali sono cellule non differenziate, o non specializzate, non hanno cioè ancora una funzione ben precisa all’ interno dell’organismo stesso. Un’altra caratteristica fondamentale delle staminali e che possono riprodursi in maniera pressoché illimitata (ogni giorno generano 200/400 miliardi di cellule nuove), dando vita contemporaneamente ad altre cellule staminali e a cellule precursori di una progenie cellula destinata a differenziarsi e a dar vita a tessuti e organi come muscoli, il cuore, il fegato, le ossa ecc. Le staminali possono essere totipotenti, quando danno luogo a tutti i tessuti, pluripotenti (o multipotenti), quando possono generarne più di uno, e unipotenti, quando danno vita solo ad un tipo di tessuto.

Le cellule utilizzate per il trapianto sono le staminali emopoietiche (CSE), progenitrici di tutte le linee del sangue, il che significa che sono in grado di generare globuli rossi, bianchi e piastrine. Le staminali vanno incontro a un processo di maturazione e differenziamento che dà luogo a cellule sempre più specializzate. Fondamentale è anche la loro capacità di replicarsi, il loro numero rimane infatti invariato durante tutta la nostra vita anche se dovessero in parte prelevate, come avviene quando si dona il midollo osseo. Possono venire prelevate dalo midollo osseo, appunto, ma anche dal sangue presente nel cordone ombelicale al momento del parto.

Midollo osseo

Il midollo osseo è un tessuto contenuto nella cavità delle ossa ( da non confondere con il midollo spinale che fa invece parte del Sistema Nervoso) è costituito da cellule totipotenti in grado, secondo le necessità, di originare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. È localizzato nella parte più interna di molte ossa (vertebre, cranio, coste, ossa lunghe delle braccia e delle gambe), la cosiddetta parte spugnosa , dove le cellule emopoietiche sono mescolate a grasso e ad altri tipi di cellule che formano lo stroma, una sorte di tessuto di sostegno e nutrizione delle cellule stesse.

Cordone ombelicale

Oltre al midollo osseo si possono trovare preziose cellule staminali emopoietiche anche nel sangue presente nel cordone ombelicale, utili per la cura della leucemia e di altre malattie. Il cordone contiene del sangue (detto placentare) ricco appunto di cellule staminali, le stesse del midollo osseo, capaci di generare miliardi di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.